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lunedì 23 novembre 2009

Portovesme, Porto Torres, Arese, Roma: quattro battaglie operaie

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Portovesme, Porto Torres, Arese, Roma: quattro battaglie operaie

Linda Panco

Il blitz notturno al porto degli operai dell'Alcoa, lo sciopero della fame di quelli della Vinylis, l'occupazione dell'autostrada di quelli dell'Alfa Romeo di Arese, la campagna di solidarietà con gli operai Eutelia senza stipendio da quattro mesi: e c'è chi dice che la crisi è alle nostre spalle

I lavoratori dell’Alcoa di Portovesme hanno bloccato nella notte una nave carica di carbone destinato alla vicina centrale Enel, mentre prosegue il presidio davanti alla fabbrica di alluminio di cui la multinazionale americana ha annunciato la chiusura. Il blitz è scattato poco dopo mezzanotte: gli operai si sono dati appuntamento al porto, accanto all’area industriale di Portovesme, e hanno impedito lo scarico del carbone. Poi sono entrati nella centrale Enel e soltanto dopo una lunga trattativa hanno lasciato l’impianto attorno alle 2.30. Un’auto parcheggiata lungo la strada fra lo stabilimento Alcoa e la centrale è stata incendiata. Il presidio all’Alcoa dalla scorsa settimana blocca l’uscita dell’alluminio prodotto nello stabilimento, circa 400 tonnellate al giorno. Centinaia di persone, fra lavoratori, amministratori e familiari, si preparano a partire mercoledì sera da Cagliari per raggiungere Roma e partecipare alla manifestazione promossa dai sindacati, in piazza Colonna, giovedì prossimo. Stasera si riuniranno le segreterie di Cgil, Cisl e Uil del Sulcis per organizzarsi.
A Porto Torres continua l’occupazione degli stabilimenti Vinyls da parte degli operai da oggi in cassa integrazione. Una settantina di lavoratori, tutti in sciopero della fame, hanno occupato dalle 6 di ieri il sesto piano della palazzina «finitura» con un presidio nelle «sale controllo pvc e vcm». Sono 101 su circa 140 i dipendenti interessati dalle procedure di cassa integrazione, che dovrebbero durare sei settimane, mentre a quattordici giovani, assunti con contratto di apprendistato per due anni, non sarà rinnovata l’assunzione. In un comunicato inviato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al presidente della Regione sarda Ugo Cappellacci, alle istituzioni e ai sindacati del territorio e alla direzione degli stabilimenti, i lavoratori hanno posto tre condizioni per la smobilitazione: la riconferma e la trasformazione dei contratti di apprendistato in scadenza, la rotazione completa del personale per una efficiente e reale sicurezza delle squadre con una riduzione quindi della cassa integrazione, e un immediato intervento di Regione e amministratori locali nei confronti del governo perché imponga un rapido avviamento degli impianti col rilancio delle produzioni di cloro-derivati. La Vinyls è attualmente commissariata.
Un gruppo di operai dell’Alfa Romeo di Arese, nel milanese, ha invece bloccato nella mattina per circa mezz’ora l’autostrada A9, all’altezza del casello di Lainate, per protestare contro il trasferimento a Torino di 232 lavoratori. Il corteo era partito dallo stabilmento e i lavoratori poi sono tornati davanti ai cancelli, dove è in corso un presidio indetto dalle organizzazioni sindacali di categoria. «Fiat maschera i licenziamenti con i trasferimenti», ha spiegato Antonio Cribiù della Fiom. «Noi chiediamo che Fiat ritiri il provvedimento e che mantenga gli impegni presi per lo stabilimento di Arese, per questo siamo in piazza e chiediamo alla Provincia e alla Regione di intervenire. I lavoratori sono in cassa integrazione perché la Fiat dice che c’è un calo di lavoro, ma la Fiat ha comunque fatto degli utili e ha molte opportunità di salvare gli stabilimenti italiani. La sua politica industriale è quella di spostare gli stabilimenti all’estero e licenziare qui in Italia: così è stato fatto per Alfa, e il governo non interviene».
Ed è partita una campagna di solidarietà a favore delle lavoratrici e dei lavoratori Agile ex Eutelia di Roma che non ricevono lo stipendio da quattro mesi. Per sostenere le famiglie in difficoltà economiche è stato attivato il conto corrente intestato a Giovanni Seccia e Gloria Salvatori: Codice IBAN IT28 U076 0103 2000 0009 8822 810 – causale «solidarietà lavoratori Eutelia/Agile». Estratti conto periodici verranno pubblicati sul sito www.eulav.net.

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