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mercoledì 26 febbraio 2014

BLOG DI CIPIRI: RAI : BANDO per GIORNALISTI PROFESSIONISTI 2014

RAI : BANDO per GIORNALISTI PROFESSIONISTI 2014



GIORNALISTI PROFESSIONISTI 2014


La Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A. promuove un’iniziativa di selezione per titoli e prove, finalizzata ad individuare 100 Giornalisti Professionisti per far fronte a future esigenze, da utilizzare con contratti a tempo determinato, nell’ambito di tutto il territorio nazionale... 
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BLOG DI CIPIRI: RAI : BANDO per GIORNALISTI PROFESSIONISTI 2014: GIORNALISTI PROFESSIONISTI 2014 La Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A. promuove un’iniziativa di selezione per titoli e prove, fin...

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domenica 16 febbraio 2014

Landini: cambiare la Cgil dall’interno


Landini: cambiare la Cgil dall’interno Assemblea a Bologna contro l'accordo di rappresentanza. 
Il leader della Fiom non è convinto da Renzi: "È possibile cambiare con questo Parlamento?". Ospite anche Stefano Rodotà: "L’Italicum è una legge elettorale illegittima"


Nessuna scissione, “ma non ci fermeremo finché non riusciremo a cambiare la Cgil dall’interno, rendendola più forte, più democratica e più partecipativa”. E’ una dichiarazione di guerra contro Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil, quella che il leader della Fiom Maurizio Landini pronuncia sul palco dell’assemblea autoconvocata al Pala Nord di Bologna dai delegati Cgil di tutta l’Italia, insorti a migliaia contro il proprio direttivo nazionale che nei giorni scorsi ha sottoscritto, assieme a Cisl, Uil e Confindustria, il Testo unico sulla Rappresentanza sindacale. Un testo, “anzi – precisa Landini – un accordo che, di fatto, apre una crisi democratica all’interno della Cgil: che introduce sanzioni anche pecuniarie per i rappresentanti dei lavoratori, l’arbitrato interconfederale e che mortifica il ruolo dei sindacati.

E tutto questo senza consultare quegli stessi lavoratori a cui sarà imposto, ma che invece è stato presentato al direttivo sotto forma di mozione di fiducia, da accettare a scatola chiusa. In pratica, il testo dell’intesa è, secondo le tute blu, ma anche secondo le categorie che hanno aderito alla giornata di discussione voluta in seno alla Cgil – dai trasporti alla comunicazione, dai bancari alla funzione pubblica, dalla Fiat a Electrolux, a Deutch Bank – il modello Pomigliano trasferito ai contratti nazionali, “dimenticando che la Corte Costituzionale quel modello l’ha bocciato”. Nel documento, infatti, sono state inserite delle “clausole e/o procedure finalizzate a garantire l’esigibilità degli impegni assunti” con “conseguenze sanzionatorie per comportamenti attivi o omissivi”. Ma anche regole per definire “il peso” dei sindacati, che si calcolerà sull’incrocio tra le deleghe e i voti raccolti alle elezioni delle Rsu, e in presenza di più piattaforme, sarà favorita quella con almeno il 50%+1 della rappresentatività nel settore.

“Insomma – ironizza Landini, per il quale Susanna Camusso ha chiesto via lettera al Collegio statutario una sanzione disciplinare – nella legge elettorale di Renzi e Berlusconi, di cui non sono entusiasta, chi arriva primo e supera il 37% si prende il 55%, nel Testo unico chi vince con il 49,9% non conta nulla”. E con lui concorda l’ex candidato alla presidenza della Repubblica Stefano Rodotà, ospite d’onore al Pala Nord di Bologna assieme all’ex preside della Facoltà di scienze politiche dell’Università di Bologna, Umberto Romagnoli: “In pratica parliamo di una serrata – spiega Rodotà – l’Italicum è una legge elettorale illegittima scritta per chi è già dentro sistema politico, che blocca chi dall’esterno vuole entrare e si trova una soglia di sbarramento dell’8%, col rischio che 3,5 milioni di italiani rimangano senza rappresentanza. Lo stesso vale per l’accordo: è questo il tema che abbiamo di fronte oggi, un problema di libertà e rappresentanza“.

In un momento di transizione come quello che l’Italia sta vivendo, dove una “maggioranza, che mi è misteriosa perché è la stessa che ha portato al violento accantonamento di Enrico Letta, si sta costruendo, non bisogna dimenticare che non si può costruire nulla se si sequestra la democrazia”. Discussa, insomma, “la legittimità di una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale”, sottolinea Rodotà, “dobbiamo misurare ciò che cerca di imporre nel mondo del lavoro il Testo unico, che va confrontato con un’altra sentenza della Consulta, quella che ha dichiarato illegittimo l’articolo 19 stabilendo che sono stati violati gli articoli 2 e 3 della Costituzione”. La sentenza che ha, di fatto, reintrodotto la Fiom all’interno della Fiat.

Servirebbe, sottolinea Landini, “una riforma del lavoro, un piano per l’industria, e dico ‘servirebbe’ perché anche prendendo per buona la volontà di cambiare tutto di Matteo Renzi, il Parlamento è sempre quello, con Scelta civica, con Alfano. Ho criticato Monti e Letta perché sul lavoro non è stato fatto nulla, ma mi chiedo, come possiamo fare queste cose con questo Parlamento? I governi non eletti dalle persone non mi convincono, a proposito di crisi della democrazia”. Il problema della rappresentanza, secondo i delegati autoconvocati, non è quindi solo sindacale o solo politico: “E’ una crisi a tutto tondo – sottolinea Landini – e di fronte a una situazione simile ciò che un sindacato deve fare è ricorrere alla democrazia, e non limitarla. È così che la Cgil ha resistito 100 anni”.

“Noi andremo avanti in questa battaglia – assicura Nico Vox, delegato Cgil per la Funzione pubblica, applaudito da un Pala Nord di Bologna pieno centinaia di sindacalisti – perché siamo un sindacato ma siamo anche cittadini”. Vox c’era a Milano durante gli scontri avvenuti il 14 febbraio tra il servizio d’ordine della Cgil, in sala parlava Camusso, e un gruppo guidato da Giorgio Cremaschi, storico esponente del sindacato dei metalmeccanici ora tesserato Cgil-Spi (pensionati), giunto nella sala dove era in corso un’assemblea per protestare contro l’accordo sulla rappresentanza che ha decretato la spaccatura Cgil-Fiom. “L’unico intervento contro il Testo unico era il mio e l’hanno cancellato – precisa Vox – segno che ormai l’apparato conta più della base. Ma il sindacato siamo noi, che senso ha una sigla se ci si dimentica della piazza, dell’unità senza steccati, di quei lavoratori che noi dobbiamo tutelare?”.

di Annalisa Dall'Oca

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giovedì 6 febbraio 2014

COSA SUCCEDE IN CGIL?



CRISI IN CGIL - Cremaschi : abbiamo denunciato la Camusso
COSA SUCCEDE IN CGIL?
intevista a Giorgio Cremaschi sugli scontri interni al sindacato dopo la firma sulla rappresentanza a margine del convegno organizzato dal Forum Diritti Lavoro
"INCOSTITUZIONALE L'ACCORDO CGIL CISL UIL CONFINDUSTRIA IMPEDIAMONE L'APPLICAZIONE, PORTIAMOLO IN TRIBUNALE"
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Il “testo unico sulla rappresentanza” dello scorso 10 gennaio conferma tutto il peggio degli accordi interconfederali del 28 giugno 2011 e del 31 maggio 2013: la possibilità per gli accordi aziendali di derogare i minimi previsti dal contratto nazionale e di introdurre sanzioni contro chi vuole scioperare, oltre alla rinuncia alla generalizzazione delle elezioni sui posti di lavoro per la nomina degli Rsu; l’ estensione della possibilità di introdurre norme di divieto a “iniziative di contrasto” sindacali anche nei contratti nazionali.

Ma ciò che è ancora peggio è che l’accordo del 10 gennaio impone ad ogni organizzazione che voglia avere la benché minima possibilità di fare sindacato sui posti di lavoro (concorrere alle elezioni delle Rsu ed avere le trattenute sindacali dei lavoratori), di accettare le medesime regole e sottomettersi alle stesse sanzioni, che per di più manomettono esplicitamente la recente sentenza della Corte Costituzionale, reintroducendo il necessario requisito della firma del contratto per accedere ai diritti previsti dall’art. 19 dello statuto, dichiarato anticostituzionale dalla Corte solo sei mesi fa.

Confindustria e Cgil fanno così partire - scommettendo sulla complicità di Inps e Cnel - il grande cantiere della definitiva normalizzazione sociale: dentro il sindacato diviene definitivamente uno strumento tra i tanti con cui trasmettere il comando di impresa per i sempre meno lavoratori che un regolare posto di lavoro ancora lo hanno; fuori la disperazione sociale viene rimessa, se va bene, agli enti caritatevoli e se va male alle forze di pubblica sicurezza.

Il Forum Diritti/Lavoro chiama allora all’aperto boicottaggio di questo cantiere e annuncia che sono già allo studio due iniziative parallele di contrasto giudiziario dell’accordo sia da parte del sindacalismo conflittuale ancora rimasto in Cgil, e che si riconosce nella mozione congressuale “Il sindacato è un’altra cosa”, sia dall’USB.

Per tali ragioni organizza mercoledì 5 febbraio a Roma un’assemblea nazionale, che si svolgerà presso il Centro Congressi Cavour, in via Cavour 50A, a cui sono invitati tutti i lavoratori, le forze politiche e sociali, i giuristi e costituzionalisti, con cui lanciare su tutto il territorio il massimo numero di “azioni di contrasto”.

FORUM DIRITTI/LAVORO

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mercoledì 5 febbraio 2014

Vuoi lavorare? Stai a casa con lavoro agile



Vuoi lavorare? Stai a casa
lavoro agile

Sembra un paradosso: chi va in ufficio lavora di meno di chi, per lavorare, sta a casa. Ci sono fior di ricerche e perfino statistiche che stimano in un 35-40 per cento la produttività in piu. E’ (anche) da questi numeri che prende le mosse la proposta di legge sullo smart work depositata in Parlamento da Alessia Mosca.

Ed è una prova generale delle prescrizioni contenute in questa legge, la giornata del lavoro agile organizzata a Milano dall’assessora Chiara Bisconti (alla quale va già un grande grazie per aver saputo trovare una definizione italiana). Sono già cinquanta le aziende che hanno aderito, ma chiunque, fino a giovedì, può farlo, compilando la scheda che trova su www.comune.milano.it/GiornataLavoroAgile (ma anche chiedendo informazioni allo 02 844.64070 e all’indirizzo mail GiornataLavoroAgile@comune.milano.it).

Questo lavoro agile vuol dire che per lavorare non è obbligatorio andare in ufficio e stare seduti otto ore davanti al pc. Una postazione fissa non serve, perché nell’era dei tablet è davvero così. Si può lavorare da casa, dal parco, dal bar, dalla palestra…Ed è una modalità che secondo una ricerca del Politecnico fa risparmiare 10 miliardi di costi fissi.

di cinziasasso da http://parla-con-noi-d.blogautore.repubblica.it/2014/02/03/vuoi-lavorare-stai-a-casa/

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